QUADRO NORMATIVO E PRINCIPI FONDAMENTALI
Nel diritto tributario italiano, il Transfer Pricing è regolato dall’art. 110, comma 7 del TUIR, il quale recepisce i principi OCSE in materia. L’articolo dispone che le componenti del reddito derivanti da operazioni infragruppo con controparti estere devono essere determinati facendo riferimento a condizioni e valori di mercato, se diversi da quelli effettivamente praticati.
Questo principio è stato ulteriormente consolidato dalla normativa di riferimento secondaria e dai numerosi chiarimenti contenuti nelle Linee Guida OCSE (TP Guidelines, ultima versione 2022), le quali rappresentano lo standard tecnico di riferimento a livello internazionale.
In Italia, l’opzione per la documentazione idonea (art. 1, comma 6, DM 14 maggio 2018) consente al contribuente di accedere al regime di protezione sanzionatoria in caso di accertamento, a condizione che la documentazione sia predisposta secondo le specifiche tecniche richieste.
Obiettivo del Transfer Pricing: allocazione coerente del valore
L’obiettivo del Transfer Pricing non è meramente quello di fissare “un prezzo” per le operazioni infragruppo, ma piuttosto di allocare in modo coerente e giustificato il valore economico creato all’interno del gruppo, riflettendo la sostanza economica delle funzioni svolte, dei rischi assunti e degli asset utilizzati da ciascuna entità.
Questa prospettiva “funzionale” richiede un’analisi approfondita delle dinamiche operative interne al gruppo, nonché una modellizzazione dei rapporti intercompany che tenga conto delle condizioni di mercato e delle peculiarità settoriali.
PERCORSO OPERATIVO PER L’IMPLEMENTAZIONE E LA DOCUMENTAZIONE DEL TRANSFER PRICING
L’approccio corretto alla gestione dei prezzi di trasferimento richiede un processo strutturato e iterativo, articolato in più fasi, ciascuna delle quali richiede competenze multidisciplinari (fiscali, economiche, giuridiche e contabili). Di seguito si delineano le fasi principali.
Analisi preliminare e mappatura delle transazioni infragruppo
Il primo passo consiste nell’individuazione di tutte le transazioni rilevanti tra le società del gruppo: fornitura di beni, prestazioni di servizi, licenze d’uso di beni immateriali, finanziamenti intragruppo, ecc.
Contestualmente, viene ricostruita la catena del valore, attraverso interviste ai responsabili di funzione e l’analisi dei flussi economico-finanziari, per comprendere:
- quali entità svolgono attività core e quali supporto;
- chi detiene e gestisce gli intangibili;
- come sono allocati i rischi e chi ne ha il controllo effettivo.
Functional Analysis (analisi funzionale)
È la fase centrale dell’intero processo. Vengono documentate le funzioni svolte, i rischi assunti e gli asset utilizzati da ciascuna entità coinvolta nelle operazioni infragruppo. L’output di questa analisi determina la qualifica funzionale dei soggetti: ad esempio, produttore a rischio pieno (full-fledged manufacturer), distributore limitato (limited-risk distributor), centro di servizi, titolare economico di IP, ecc.
L’analisi funzionale è la base per la scelta del metodo di Transfer Pricing più idoneo.
Scelta del metodo e analisi di comparabilità
Sulla base dell’analisi funzionale, si procede con la scelta del metodo di determinazione del prezzo secondo le Linee Guida OCSE. I metodi tradizionali includono:
- Comparable Uncontrolled Price (CUP);
- Resale Price Method (RPM);
- Cost Plus Method (CPM).
In alternativa, metodi transazionali come:
- Transactional Net Margin Method (TNMM);
- Profit Split Method (PSM).
La scelta deve essere giustificata, tenendo conto della disponibilità di dati comparabili, della natura dell’operazione e della simmetria informativa. Una volta scelto il metodo, si procede all’analisi di benchmark, ovvero al reperimento e selezione di società comparabili da database pubblici, in linea con le caratteristiche operative dell’entità da testare.
Determinazione del range di libera concorrenza
L’analisi economica produce un intervallo interquartile di redditività di mercato entro cui devono collocarsi le condizioni praticate. L’entità infragruppo analizzata viene quindi testata rispetto a tale range. In caso di deviazioni, possono essere adottati correttivi, rettifiche contabili o riviste le policy intercompany.
Redazione della documentazione TP
La documentazione si compone di due file:
- Masterfile: contiene informazioni generali sul gruppo multinazionale, la struttura organizzativa, la policy di TP, i beni immateriali, i finanziamenti interni, ecc.
- Country File (o Local File): specifica per ciascun paese, riporta dettagli puntuali sull’entità locale, le transazioni infragruppo, l’analisi funzionale, i benchmark e il calcolo dei margini.
Dal 2021, per i gruppi con ricavi consolidati superiori a € 750 milioni, si aggiunge il CbCR (Country by Country Reporting).
Tempi e responsabilità
L’opzione per la documentazione idonea deve essere esercitata in dichiarazione e la documentazione deve essere predisposta entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi. In caso di verifica, deve essere esibita entro 20 giorni su richiesta dell’Agenzia delle Entrate.
Il rispetto delle tempistiche è essenziale per beneficiare della protezione sanzionatoria prevista.
VANTAGGI, CRITICITÀ E ASPETTI STRATEGICI
Un’adeguata gestione del Transfer Pricing comporta numerosi vantaggi:
- riduzione del rischio di accertamenti e rettifiche fiscali;
- protezione da sanzioni in caso di contestazioni;
- maggiore consapevolezza interna sulla catena del valore;
- facilitazione della cooperazione con le autorità fiscali (cooperative compliance, APA).
Tuttavia, richiede un notevole investimento in termini di tempo, risorse e governance interna. Le imprese dovrebbero quindi strutturare processi permanenti di raccolta dati, standardizzazione contrattuale e controllo periodico delle politiche di prezzo.
CONCLUSIONE
Il Transfer Pricing rappresenta oggi un’area di fondamentale importanza nella fiscalità internazionale, non solo per la gestione dei rischi, ma anche come leva di trasparenza, compliance e competitività. La corretta strutturazione e documentazione delle operazioni infragruppo è ormai una best practice irrinunciabile per tutti i gruppi internazionali, anche di medie dimensioni.
Lo studio può fornire un contributo determinante, supportando le imprese nell’analisi funzionale, nella predisposizione dei benchmark, nella redazione della documentazione, ma anche nella gestione strategica e proattiva delle policy infragruppo.