Negli ultimi anni il tema della governance fiscale ha assunto un ruolo centrale nel dibattito tra operatori economici, professionisti e amministrazioni finanziarie. Il crescente livello di complessità normativa, l’intensificarsi degli scambi transfrontalieri e la progressiva digitalizzazione dei controlli hanno reso necessario per le imprese dotarsi di strumenti in grado non solo di garantire la corretta applicazione delle norme, ma anche di dimostrare in modo trasparente la solidità dei processi interni. In questo contesto, il Tax Control Framework (TCF) si configura come uno dei modelli più evoluti di presidio del rischio fiscale, assumendo una posizione sempre più rilevante anche all’interno dell’ordinamento italiano.
Il Tax Control Framework può essere descritto come un sistema organico e strutturato di procedure, controlli e responsabilità volto a presidiare l’intero ciclo dei processi fiscali aziendali. Non si tratta semplicemente di un insieme di adempimenti formali, ma di un modello di governo interno attraverso il quale l’impresa è in grado di garantire che la determinazione delle imposte, il loro versamento e la relativa documentazione avvengano in modo corretto, coerente e verificabile. La logica di fondo è quella del passaggio da un approccio reattivo, tipico dei sistemi di controllo tradizionali, a una gestione preventiva e continua del rischio.
Il legislatore italiano ha riconosciuto il valore di tale strumento nell’ambito del Regime di Adempimento Collaborativo, introdotto con il D.Lgs. 128/2015 e rivolto ai contribuenti di maggiori dimensioni. L’accesso al regime richiede infatti la presenza di un TCF adeguato, idoneo a fornire all’Amministrazione finanziaria un quadro chiaro dell’affidabilità dei processi interni e del livello di presidio dei rischi. Il modello di cooperative compliance si fonda su una relazione trasparente e costante tra impresa e Amministrazione: la qualità del Tax Control Framework diventa così un prerequisito essenziale per instaurare un dialogo costruttivo basato sulla fiducia reciproca.
Dal punto di vista sostanziale, un TCF efficace poggia su alcuni elementi essenziali. Il primo riguarda la governance, che deve prevedere una chiara attribuzione delle responsabilità interne, con un coinvolgimento diretto dell’organo amministrativo nella definizione della strategia fiscale dell’impresa. Un ulteriore pilastro è rappresentato dalla capacità dell’azienda di identificare, valutare e monitorare i rischi fiscali lungo tutti i processi sensibili, garantendo nel contempo la tracciabilità delle attività svolte e delle decisioni assunte. A ciò si affianca la necessità di formalizzare procedure operative, costruire controlli interni coerenti con la dimensione organizzativa e verificare periodicamente l’efficacia del sistema, anche attraverso il contributo della funzione di internal audit.
Non meno importante è l’aspetto tecnologico. L’evoluzione dei sistemi informativi e la crescente disponibilità di strumenti di tax data management rendono oggi possibile integrare il TCF con soluzioni digitali in grado di migliorare l’affidabilità dei dati, consentire analisi tempestive e facilitare il monitoraggio continuo dei processi. Una struttura informatica solida rappresenta un elemento imprescindibile per sostenere un modello di governance fiscale moderno e allineato alle aspettative dell’Amministrazione finanziaria.
L’adozione di un Tax Control Framework non produce benefici soltanto in termini di compliance. Le imprese che implementano un sistema strutturato di controllo dei rischi fiscali sperimentano infatti un miglioramento complessivo dell’efficienza operativa, una maggiore qualità delle informazioni interne e una più efficace gestione dei rapporti con gli stakeholder. In un contesto dove la trasparenza fiscale assume un ruolo sempre più significativo anche ai fini reputazionali, il TCF si configura come un fattore distintivo capace di contribuire alla credibilità dell’impresa sul mercato.
Nohema affianca le imprese nella progettazione, implementazione e revisione del Tax Control Framework, seguendo un approccio calibrato sulle reali caratteristiche dell’organizzazione e integrato con la sua struttura di controllo interno. Il nostro intervento parte dalla mappatura dei processi fiscali e dall’individuazione delle aree di rischio, prosegue con la definizione delle procedure operative e dei controlli chiave, e si completa con l’implementazione di strumenti di monitoraggio in grado di garantire continuità e affidabilità nel tempo. L’obiettivo è costruire un modello efficiente, sostenibile e perfettamente aderente ai requisiti richiesti dal Regime di Adempimento Collaborativo e dalle best practice internazionali.
I benefici per l’impresa sono molteplici: maggiore sicurezza nell’applicazione delle norme fiscali, riduzione concreta del rischio di errori e contestazioni, migliore qualità dei flussi informativi interni, rafforzamento della capacità decisionale del management e un rapporto più trasparente e strutturato con l’Amministrazione finanziaria. A questo si aggiunge un vantaggio competitivo in termini di reputazione, poiché una governance fiscale solida rappresenta oggi un elemento distintivo di affidabilità e serietà sul mercato.