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Il regime fiscale, doganale e normativo nel commercio mondiale di gioielli, metalli e pietre preziose: analisi, criticità e prassi operative

Nohema Dottori Commercialisti Revisori Legali

Il commercio internazionale di gioielli, metalli preziosi e pietre preziose rappresenta uno dei segmenti più sofisticati, regolamentati e, al contempo, permeabili a dinamiche illecite o opache, all'interno del commercio globale. Le particolarità fiscali, doganali e normative che lo caratterizzano rispondono non solo ad esigenze di controllo economico e fiscale, ma anche a imperativi etici, ambientali e geopolitici. Il presente elaborato analizza le principali normative fiscali (IVA e altre imposte indirette), doganali (dazi, restrizioni alla circolazione, controlli documentali), le normative speciali (antiriciclaggio, certificazioni, tracciabilità), con uno specifico focus su un caso operativo concreto che mette in luce le prassi di triangolazione commerciale che interessano gli hub mondiali di Dubai e Svizzera per la successiva immissione nel mercato statunitense.

TRATTAMENTO FISCALE GENERALE: IVA, DAZI E NORMATIVE INTERNAZIONALI

Il trattamento dell’IVA e delle imposte indirette

Il trattamento fiscale delle pietre e metalli preziosi presenta peculiarità proprie che lo rendono un settore a forte specializzazione normativa, non assimilabile in modo automatico al regime ordinario delle imposte indirette applicabili ad altri beni materiali.
Questa complessità deriva in primis dalla duplice natura economica di tali beni:

  • Da un lato, sono beni fisici destinati al consumo finale (gioielli, monili, oggetti di lusso).
  • Dall’altro, assumono la funzione di asset finanziario, riserva di valore o strumento di investimento (lingotti, monete da investimento, diamanti da collezione o investimento puro).

Per questa ragione, i regimi IVA e delle imposte indirette sono stati nel tempo adattati a queste caratteristiche ibride.

Oro da investimento

A livello internazionale, si è consolidato un regime di esenzione IVA per l’oro da investimento, codificato nella normativa europea attraverso la Direttiva 98/80/CE, successivamente recepita nella Direttiva 2006/112/CE, artt. 344-356.
La ratio di tale esenzione è quella di evitare distorsioni di mercato e garantire la libera circolazione di uno strumento finanziario che viene equiparato a titoli o strumenti finanziari veri e propri.

Tale regime si applica esclusivamente a:

  • Oro in lingotti o placchetti di purezza almeno pari a 995 millesimi.
  • Monete d’oro riconosciute come da investimento, con requisiti specifici di purezza e riconoscimento ufficiale da parte degli Stati membri.

In questi casi, le operazioni di cessione sono esenti da IVA in tutti i passaggi commerciali, mentre resta obbligatoria la registrazione contabile e la rendicontazione delle transazioni.

Oro industriale, gioielli e pietre preziose

Diversamente, l’oro destinato alla gioielleria, così come i gioielli finiti e le pietre preziose, seguono il regime ordinario IVA, senza alcuna esenzione:

  • In Italia, l’aliquota IVA applicabile è pari al 22%.
  • Nell’Unione Europea, varia tra il 20% (Francia, Germania) e il 25% (Svezia).
  • Hong Kong, Emirati Arabi Uniti, Singapore applicano politiche di zero-IVA o esenzione completa per incentivare la competitività dei propri mercati del lusso e favorire la creazione di hub internazionali di transito e commercializzazione.

Regimi agevolati, speciali e zone franche.

Per stimolare il commercio internazionale e la logistica globale dei preziosi, molti paesi hanno istituito zone franche, freeports e regimi doganali sospensivi che permettono la detenzione, lavorazione e trasformazione dei beni senza incorrere in oneri IVA o dazi, fino all’immissione sul mercato interno:

  • Dubai DMCC e Dubai Airport Freezone (DAFZA).
  • Freeports di Ginevra, Singapore, Lussemburgo.
  • Zone franche italiane (Livorno, Trieste, Venezia) con applicazioni più limitate.

Tali regimi favoriscono operazioni complesse di trading internazionale e triangolazione logistica e fiscale, rendendo possibile la lavorazione e detenzione in sospensione d’imposta per periodi anche molto lunghi.

 

CASO CONCRETO: TRIANGOLAZIONE SUDAFRICA – DUBAI – USA VIA SVIZZERA

Descrizione della struttura operativa

Lo Studio ha assistito una società con sede a Ginevra, che rappresenta un modello classico di operatore internazionale che sfrutta le peculiarità normative e fiscali delle principali piazze mondiali del commercio dei preziosi.
Attraverso una struttura multigiurisdizionale, integrata verticalmente e fiscalmente efficiente, la società opera il sourcing di pietre preziose grezze direttamente in Sudafrica, per poi sfruttare la piattaforma logistica e finanziaria di Dubai e, infine, commercializzare i gioielli finiti nel mercato statunitense.

Fase di sourcing in Sudafrica

Il primo passaggio prevede l’acquisto diretto di diamanti e rubini grezzi presso fornitori autorizzati in Sudafrica.
Tutte le partite sono corredate di certificazione Kimberley Process, obbligatoria per garantire la legittimità della merce.
Il Sudafrica, membro KPCS, consente l’esportazione previa dichiarazione doganale e pagamento di eventuali royalties o tasse all’esportazione.

Spedizione e lavorazione a Dubai

La merce viene inviata tramite spedizione aerea verso Dubai:

  • Transito e deposito presso il DMCC o il Dubai Airport Freezone (DAFZA).
  • La merce viene presa in carico dalla società svizzera, che ne resta titolare giuridica e fiscale.
  • In zona franca, la merce è esente da IVA e dazi.
  • Le pietre vengono lavorate e montate in gioielli presso laboratori partner certificati, restando sempre in regime doganale sospensivo.

Importazione e commercializzazione negli USA

La società svizzera, mantenendo la proprietà giuridica, organizza l’export da Dubai verso gli Stati Uniti:

  • Importazione negli USA tramite il porto franco di New York o Los Angeles.
  • Sdoganamento con pagamento del dazio statunitense (5,5%) sul valore dichiarato (inclusi costi di lavorazione e trasporto).
  • Dichiarazione doganale con certificazione Kimberley allegata.
  • La società svizzera fattura la vendita al distributore statunitense senza applicazione IVA svizzera (operazione fuori campo).

Implicazioni fiscali e doganali per la Svizzera

  • In Svizzera, la società dichiara il margine effettivo realizzato.
  • Il regime fiscale elvetico consente una tassazione complessiva sui profitti societari attorno al 12-20%, a seconda del Cantone.
  • Nessun obbligo di versamento IVA in Svizzera su operazioni con destinazione extra-UE.
  • Possibile esposizione a rischi di contestazione nel caso di discrepanze nei documenti di origine o difformità nei valori doganali dichiarati in USA.

Restrizioni e Limitazioni alla Circolazione

  • Normative antiriciclaggio e antiterrorismo (es. USA PATRIOT Act, EU AML Directives) richiedono tracciabilità nelle transazioni di oro, diamanti e altri beni preziosi.
  • Tracciabilità delle origini: diamanti devono essere accompagnati da certificazione Kimberley Process per evitare commercio di diamanti di conflitto.
  • Alcuni paesi vietano l’import/export da aree specifiche soggette a sanzioni internazionali (es. oro proveniente da Venezuela, Russia).

 

NORMATIVE SPECIALI E DI SETTORE

Certificazione e Tracciabilità

  • Kimberley Process Certification Scheme (KPCS): obbligatorio per commercio internazionale di diamanti grezzi.
  • Good Delivery List LBMA: per l’oro da investimento accettato nei mercati internazionali.
  • Responsible Jewellery Council (RJC): certificazioni volontarie di sostenibilità e responsabilità sociale nel settore gioielleria.

Normative di Sostenibilità e Eticità

  • In crescita regolamenti e pressioni per l’utilizzo di oro, diamanti e metalli riciclati o a filiera certificata eticamente e ambientalmente (ad es. OECD Due Diligence Guidance for Responsible Supply Chains).

Norme Locali Specifiche

  • India: forti dazi e normative specifiche per il controllo delle importazioni e lavorazione interna (Gold Monetisation Scheme, Gold Bond).
  • Cina: controlli stretti sull’import/export di oro tramite Shanghai Gold Exchange.
  • UE e USA: regolamentazioni antimafia e obblighi di dichiarazione alle dogane superiori a determinate soglie (10.000 € / USD).

Trend e Evoluzioni Recenti

  • Esplosione dell’oro riciclato per motivi ambientali.
  • Tokenizzazione digitale dell’oro e diamanti (blockchain) per aumentare trasparenza e accessibilità.
  • Crescita delle normative ESG (Environmental, Social, Governance) e impatti sulla finanza sostenibile nel settore dei preziosi.

 

CONSIDERAZIONI NORMATIVE E DI COMPLIANCE

Opportunità e vantaggi

  • Ottimizzazione fiscale internazionale sfruttando giurisdizioni a bassa o nulla imposizione indiretta (Dubai) e regimi fiscali favorevoli (Svizzera).
  • Massima efficienza logistica attraverso hub specializzati e infrastrutture dedicate al commercio di preziosi.
  • Minimizzazione di rischi doganali ed IVA grazie a transiti in zona franca.

Rischi e criticità

  • Elevato rischio reputazionale e di compliance (accuse di “trade-based money laundering”).
  • Necessità di documentazione impeccabile e tracciabilità perfetta delle merci (certificati Kimberley, fatturazioni trasparenti, audit di filiera).
  • Possibili contestazioni sull’origine preferenziale e sulla qualificazione doganale delle merci (soprattutto se il montaggio in Dubai non è sufficiente a determinare un cambio di origine).

 

CONCLUSIONI

Il settore dei metalli e pietre preziose è soggetto a regolamentazioni complesse, multilivello, con forti implicazioni fiscali, doganali, etiche e di compliance internazionale. È uno dei settori più controllati al mondo per le implicazioni di riciclaggio, finanziamento del terrorismo, evasione fiscale e sostenibilità.